venerdì 2 febbraio 2018

Notizie su Google Apps

Google ha eliminato e respinto 700mila app dal Play Store

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Da una parte, si tratta di un buon sistema di sicurezza, dall’altra sono comunque molte le applicazioni non verificate e che non rispettano le regole

Una notizia positiva e una negativa. Da una parte Google ci tiene alla sicurezza del suo app store, dall’altra sono tantissime le applicazioni non verificate e che non rispettano le regole.

700mila applicazioni eliminate e respinte, è sinonimo di un buon sistema di selezione, capace, tra l’altro, di migliorare nel tempo. Infatti, i dati del 2017 rappresentano un record mai raggiunto prima (70% in più rispetto al 2016). Ma allo stesso tempo, si tratta comunque di un numero molto alto, su un totale di 3,5 milioni di app presenti nel negozio.

Un altro aspetto inquietante poi, lo si può rilevare leggendo con attenzione il comunicato stampa ufficiale , con cui Google ha reso disponibili queste informazioni. «Non abbiamo soltanto rimosso le applicazioni, ma siamo anche capaci di agire prima della loro effettiva presenza sul Play Store. Il 99% delle app è stato cancellato prima che qualcuno le possa installare», scrive Andrew Ahn, Product Manager di Google Play. Insomma, è quel 1% ad essere preoccupante: circa 7mila app che avevano superato i controlli e che, prima di essere eliminate, potevano essere installate dagli utenti.

Ma quali sono le applicazioni eliminate o respinte? Più di 250mila sono copie di altre applicazioni più famose, create con l’obiettivo di intercettare il traffico di prodotti più celebri. Decine di migliaia invece, sono quelle che contengono contenuti pornografici e violenti o creati per diffondere attività illegali. Infine, i malware: il numero non è specificato, ma si tratta di applicazioni che contengono software progettati per compiere frodi con Sms, installare Trojan e mettere in atto azioni di phishing.

E come fa notare il sito web BGR, il problema non è tanto di Google Play, ma di Android: un sistema operativo per cui è molto semplice sviluppare software. E proprio questa caratteristica, sarebbe la vera causa di un numero così alto di applicazioni non verificate.
Ad esempio, scrive la stessa BGR, il numero di sviluppatori bocciati dal negozio (100mila) è veramente troppo alto per non essere un problema per il sistema operativo di Google.
 

Google Play ora fa provare le app prima di scaricarle

Si chiamano Android Instant Apps: tra le prime applicazioni disponibili per la prova troviamo Skyscanner, Red Bull TV, e Share The Meal delle Nazioni Unite.
 
Il negozio virtuale di Google ora consente di provare le applicazioni Android prima di acquistarle e installarle. Il colosso di Mountain View aveva iniziato a parlare di questa possibilità già nel maggio 2016, all’evento dedicato agli sviluppatori . Solo adesso, però, ha annunciato ufficialmente l’arrivo delle Android Instant Apps , una sorta di anteprima delle applicazioni per decidere se scaricarle oppure no. Uno strumento molto utile per quelle a pagamento, soprattutto per i videogiochi, anche se, ricordiamo, esiste già un sistema di rimborso che permette all’utente di riottenere i soldi spesi restituendo l’app entro due ore dal download.

La funzionalità sta per essere estesa a tutti i mercati del mondo. Alcune Android Instant Apps già disponibili sono : Skyscanner, BuzzFeed News, il cruciverba del New York Times, Red Bull TV, e Share The Meal, l’app delle Nazioni Unite che permette di nutrire un bambino bisognoso con un tocco sul proprio smartphone.

Un’evoluzione nella scoperta delle applicazioni, una possibilità che consente agli utenti Android di provare immediatamente le app, senza installarle. Le schermate di prova, all’interno del Play Store, sono veloci e dalle prestazioni elevate, offrendo gran parte delle funzionalità del software completo. Il nuovo strumento di Google è accessibile per tutti gli sviluppatori, senza alcun costo aggiuntivo; perciò chiunque, oggi, può costruire e pubblicare un’app istantanea. Android Instant Apps è supportata dagli ultimi dispositivi Android, dalla versione 5.0 (livello API 21) fino ad Android Oreo 8.0 (livello API 26).


 

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